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UMBRIA: C'ERA UNA VOLTA IL PD

02/05/2021 15:05

Redazione

Politica,

UMBRIA: C'ERA UNA VOLTA IL PD

Ho letto che qualcuno ha parlato, a proposito del risultato del Congresso del Pd umbro (3mila votanti, circa la metà degli iscritti) , di bicchiere mezzo pieno

Ho letto che qualcuno ha parlato, a proposito del risultato del Congresso del Pd umbro (3mila votanti, circa la metà degli iscritti), di bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. A chi, come noi, non interessano gli equilibri tra le correnti, i personaggi e le lotte intestine tra loro, pare evidente come il congresso sia stato un disastro che, se si potesse dare un'immagine riassuntiva, offre quella di un Pd morente piuttosto che (ri)nascente. Se penso che i tre candidati dissidenti e le loro truppe torneranno dentro il partito, dopo le parole e gli insulti che hanno detto al "vincitore" Bori, mi si raggela il sangue. Appare evidente che il Pd è un partito di potere, che forse con l'unica eccezione dell'ingenuo Torrini, la gestione potere è l'unica cosa che li tiene insieme e che, senza di essa, il partito muore. Del resto a parte le litigate, gli insulti, le carte bollate e a parte gli ipocriti, volontaristici e impotenti appelli a dismettere le correnti e le lotte fratricide, la cosa impressionante è stata la assoluta assenza di contenuti politici e programmatici dal chiamiamolo dibattito congressuale Se non cambia politica, le risse rimarranno nel DNA del Pd che si comporta come una classica forza minoritaria. Del resto lo stesso slogan del vincente Bori ("scriviamo tutta un'altra storia") è un mantra qualunquista e senza significato. che da l'idea del partito che lui ha in mente e che, se regge, sarà. Un partito che accentua ancora la ispirazione liberale, modernista e tecnocratica, il partito di una borghesia intellettuale e professionale e dei ceti industriali e finanziari, che si propone di fare concorrenza alla destra non sul piano della differenza dei contenuti, ma sulla capacità di rendere più efficiente lo stesso sistema. Povera Umbria, stretta tra i fuochi di due soggetti, destra e sedicente centro sinistra, uguali nella sostanza. È necessario aggiungere un'altra opzione alla attuale finta alternativa. Lavoriamo per una nuova sinistra plurale e programmatica, in opposizione al governo Draghi, fatta da partiti associazioni e movimenti, nella quale i comunisti riunificati siano presenti a pieno titolo, che si proponga di ricucire un rapporto con i lavoratori e il popolo sottraendoli alla Lega. Tanto più che, tra le cose prevedibili c'è quella di una nuova sconfitta elettorale del Pd e della sua stolta alleanza (se ci sarà) col M5S.

PS. Guardando il risicato numero dei votanti e degli iscritti del Pd, mi è tornato in mente che quando ero responsabile dell'Organizzazione della Federazione di Perugia, il Pci (certo non per merito mio) contava 35mila iscritti che, sommati ai 15mila di Terni facevano 50mila. Certo altri tempi, altre epoche. Ma se il Pd fosse anche solo in parte la continuazione del Pci (e, per fortuna, non lo è) chi l'ha portato a questo punto dovrebbe ritirarsi in cantina.

 

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