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Il messaggio di Raul

16/04/2021 12:14

Leonardo Caponi

Politica internazionale,

Il messaggio di Raul

Dopodomani, venerdi, si apre a l'Avana l' 8° Congresso del Partito Comunista Cubano. La grande novità e il principale, anche se non unico, motivo di i

 

Dopodomani, venerdi, si apre a l'Avana l' 8° Congresso del Partito Comunista Cubano. La grande novità e il principale, anche se non unico, motivo di interesse sono le dimissioni, a quasi novanta anni, di Raoul Castro (fratello di Fidel e protagonista con gli altri della Rivoluzione e del Socialismo cubano) dall'incarico di Segretario generale del Partito. Gli subentrerà Diaz Chanel, che aveva ereditato proprio da Raoul l'incarico di Capo del Governo tre anni fa. Con l'uscita di scena dell'ultimo dei Castro scompaiono dai vertici cubani i protagonisti della Rivoluzione del '59. Si è molto discusso sulla longevità politica di Fidel e sulla "gerontocrazia" cubana. Io credo che il ragionamento vada rovesciato. E' stata l'aggressione americana di tutti questi anni, ad impedire un più marcato rinnovamento (che pure c'è stato nei vertici bassi) del personale di governo al massimo livello. Io credo che Raoul, che pure viene tacciato di aver sempre vissuto all'ombra di Fidel (cosa anche questa non vera, nel senso che ha avuto un proprio percorso) lascia un grande messaggio. Egli ha rappresentato una felice sintesi tra i valori e principi della Rivoluzione e del Socialismo, che ha strenuamente difeso, con quei processi di apertura e rinnovamento economico indispensabili, oggi, a Cuba. Pur avendo incontrato, al seguito della mia carissima amica e compagna Gioa Minuti, responsabile del Granma edizione italiana, alcuni eroi della Rivoluzione o dirigenti del Pcc, non ho mai avuto l'opportunità di incontrare, anche da lontano Raoul. Gioia mi dice, e lo credo perchè si vede, che è una persona alla mano, ironico e auto ironico, che esercita il suo potere con una dose di buon senso, allegro e ottimista. Raoul è stato protagonista dell'epopea di una Rivoluzione che, oltre riconquistare un Paese a se stesso e dare dignità ad un popolo offeso e tenuto in condizioni inenarrabili di miseria e ignoranza, é stata una luce di speranza e fiducia per il mondo intero, per tutti gli sfruttati della terra e per la sinistra di tutti i continenti. Il socialismo ha garantito a Cuba conquiste economiche, sociali, civili, nel campo della salute e della cultura, alle quali nessun Paese del terzo mondo (ma neanche molti del primo) si può accostare. L'immagine che si da di Cuba come di una galera a cielo aperto, è totalmente falsa e infondata. Andateci e ve ne accorgerete. E poi Cuba sarebbe criticabile se non si considerasse il nodo scorso che gli Usa gli stringono intorno da '60 anni e che avrebbe strozzato un toro. Il regime, come lo chiamano, si fonda su un reale consenso di massa. Raoul ha avviato la linea delle riforme economiche (che già cominciarono con l'ultimo Fidel) che oggi Diaz Chanel vuol proseguire, nel senso di un sistema aperto alle imprese private piccole e familiari nel quale lo stato mantiene saldamente a se la programmazione generale e la proprietà degli asset strategici. Ma certo, se Cuba apre, come ha fatto, zone di libero scambio (cioè esentasse) e approva (anche questo fatto) una nuova legge sugli investimenti stranieri, ma gli americani continuano a mantenere le sanzioni verso i Paesi che vorrebbero commerciare con l'Avana la vita si fa dura. Quest'anno causa la pandemia non ci sono stato, ma mi dicono di una situazione di difficoltà, lunghissime file ai negozi, mancanza di generi anche primari. Eppure credo che la nuova dirigenza, come hanno fatto gli eroi della Rivoluzione, come ha fatto Raoul, saprà fronteggiare anche questa emergenza. A dispetto de genocidio americano e dell'Italia e dell'Europa loro complici, Cuba ha registrato 300 morti per Covid, sta uscendo uno dei quattro vaccini che ha fatto e che darà a tutto il mondo che li vuole, ha prodotto anche una cura per i malati in dismissione dalla malattia. Gli Usa sono terrorizzati dal vaccino cubano più che dalla bomba atomica. Ho letto un commento informale di un pezzo grosso del Pentagono che avvertiva che "se Cuba fa il vaccino, conquista tutta l'America Latina". Per me è troppo; basterebbe che mandasse via gli americani e rendesse liberi di autodeterminarsi quegli Stati.

 
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