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PNRR: L'UMBRIA SMART DELLA TESEI

28/04/2021 20:56

Leonardo Caponi

Politica,

PNRR: L'UMBRIA SMART DELLA TESEI

Un Piano tecnocratico e presunto modernista che ignora i problemi strutturali dell’economia e le arretratezze sociali ...

Un Piano tecnocratico e presunto modernista che ignora i problemi strutturali dell’economia e le arretratezze sociali

 

Devo dire che la cosa che mi ha subito colpito, dando uno sguardo al PNRR presentato dalla Giunta leghista, è stato il linguaggio modernista manageriale che ne presenta ampie parti, quelle più importanti ad esempio l'economia, come, più che un programma di governo, fosse il catalogo dei prodotti di una impresa. Io credo che quella che indica la Tesei e la sua colazione di centro destra, non è la strada che porta in paradiso. Abbandonata l'idea di una Umbria "industriale" e della produzione manifatturiera, cosa che per la verità era accaduta anche con le precedenti amministrazioni di centro sinistra, la nuova maggioranza relega nel dimenticatoio anche la vecchia filiera ambiente, turismo, cultura per immaginare un'Umbria smart che si avventura nelle suggestioni delle produzioni e dei servizi cosiddetti avanzati e ad alta tecnologia. Ora, naturalmente non disprezzo questi settori come componenti della ripresa dell'Umbria, (che vanta già alcune eccellenze nelle imprese dell'areo spazio) ma pensare alla nostra regione come ad una sorta di Silicon Valley (che nascerebbe tra l'altro quasi dal nulla), specializzata nella produzione di nanomateriali, grafica avanzata, serre idrotoniche, biotecnologie e quant’altro, mi sembra un atto di presunzione e deviante rispetto ai temi reali dello sviluppo dell'Umbria che, da molti anni a questa parte, è precipitata nelle classifiche economiche, sociali e persino demografiche. Per questa regione ci vuole, insieme alle produzioni innovative, la ripresa di un ragionamento sull'apparato industriale, sull'agricoltura (che non può essere l'olivicoltura senza scarti), sul turismo, la socialità, la cultura. L'Umbria ha indici di disoccupazione disastrosi, salari e stipendi tradizionalmente più bassi di gran parte dell'Italia, una altissima precarietà del lavoro che colpisce e umilia soprattutto i giovani e le donne. La sicurezza sociale di un tempo è ormai tramontata con l'ultimo centro sinistra e la Giunta leghista e di destra la sta finendo di affossare. Di tutti questi temi, nel sogno tecnocratico della Tesei, non c'è parola né traccia. Nell'Umbria delle città, dove più dove meno, soffocate dai supermercati e da una offerta edilizia e abitativa di gran lunga superiore alla domanda, si pensa di far costruire più immobili, abitazioni e appartamenti con la scusa del, come si dice?, housing sociale, che alla fine copre gli le case a mercato libero. Bisognerà tornare sul programma di opere infrastrutturali (le uniche che riprendono programmi del passato) ma sull'ambiente è un disastro. La parola raccolta differenziata è completamente sparita sostituita da un ampliamento degli attuali bruciatori degli impianti di smaltimento, tale da non far escludere la possibilità del ritorno in campo (mi auguro di sbagliarmi) del termovalorizzatore. Ci sono, infine, delle incredibili "marchette" clientelari per i Comuni a guida di destra (Perugia su tutte). E' chiaro che la nuova classe dirigente umbra latita come qualità politica e amministrativa, ma le furbate della politica le ha già imparate. Opposizione cercasi.

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