Una intervista in perfetto stile doroteo. E' quella, oggi al Corriere della Sera, di Conte, recentemente come è noto nominato a furor di popolo dentro l'ufficio di Grillo, leader di quel che rimane dei 5S. Per chi avesse corta cultura politica vorrei ricordare che quella doroteta è stata la maggiore corrente centrista e anticomunista della Dc e che, nei decenni, il termine doroteo ha indicato una persona dalle spregiudicate capacità manovriere, in genere bugiardo, materasso di gommapiuma, pronto a repentini cambi politici senza scrupoli e rimorsi. Insomma uno dal quale ci si può aspettare di tutto. La cosa allucinante è che l'ex capo del governo spreca il grande spazio concessogli dal giornale della Confindustria, senza dire nulla nei contenuti e nei programmi se non che ripetere come un mantra che "cambieremo i 5 stelle" e spargere un effluvio di bontà su tutti, da Draghi che l'ha spodestato, a Renzi che non ha congiurato, ai 5S che l'hanno mandato a quel paese e se ne sono andati, agli "amici" del Pd, ai "nemici" della destra che, naturalmente, non chiama destra. La realtà politica ridotta a festa della comunione di un bambino. L'unica cosa che si può dedurre è che il suo movimento metterà la testa a posto, dismetterà ogni ideale anticonformista (ammesso che ci sia mai stata ndr) e andrà ad affollare la già piena area liberale centrista rivolgendosi (tanto ce ne sono pochi che lo fanno) agli autonomi e agli imprenditori. Quanto alle alleanze, molto ipocritamente, Conte non da per scontata quella col Pd che gli sbava dietro mentre, come somma prova di democraticità della creatura che ha in mente, da leader annuncia che sarà eletto leader, con votazioni web (uno nuovo), alla fine del mese. Non lo sopporto. Le sceneggiate che faceva per presentare nei minimi dettagli le misure anti covid mi hanno sempre dato l'idea di un piccolo uomo, di un politico e capo del governo mediocre. Non sopporto il Pd che vuole allearsi con lui re dei paracadutati e dei trasformisti (passato dalla Lega al Pd) e con quel che rimane di un movimento di ipocriti politicanti, i 5S che hanno rinnegato se stessi pur di rimanere inchiodati al Parlamento. Io penso che la politica, specie per la sinistra, non può non essere buona politica, non avere i valori della coerenza, dell'etica, della moralità, dell'ideale e non può essere solo disperata ricerca del mantenimento del potere che diviene ragione di vita