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Il virus visto da Cuba

25/06/2021 21:45

Leonardo Caponi

Politica internazionale,

Il virus visto da Cuba

Oggi ho avuto una lunga e piacevole (come sempre) telefonata con la amica e compagna Gioia Minuti, perugina d'adozione, redattrice del Granma Internat

 

 

Oggi ho avuto una lunga e piacevole (come sempre) telefonata con la amica e compagna Gioia Minuti, perugina d'adozione, redattrice del Granma International, edizione italiana, che parlava da l'Avana, mentre nei giorni scorsi avevo avuto comunicazioni da altre parti dell'Isola. Mi sono fatto, dello stato attuale della pandemia, il seguente quadro. C'è stata a Cuba, negli ultimi due mesi, una significativa recrudescenza della malattia, aumento dei contagi, ricoveri e morti con questi ultimi che hanno superato il numero di 1200 (Cuba ha 11 milioni di abitanti circa) dopo le poche decine della pandemia prima fase. Curiosamente su questo ritorno in grande stile del virus, oltre alle varianti, ha inciso una notevole indisciplina della popolazione piuttosto restia a rispettare le restrizioni necessarie volute dal governo, che continua a comminare pesantissime multe ai trasgressori. Cuba si trova nella situazione prescrittiva in cui era l'Italia quattro mesi fa (locali chiusi, coprifuoco "umano" e automobilistico dopo le 21, obbligo della mascherina ecc.), ma il contagio si sviluppa per gli assembramenti festaioli e sociali (caratteristica inalienabile del carattere cubano) e per le lunghissime file nei mercati e nei negozi alla ricerca di alimenti ed altri prodotti scarseggianti o fluttuanti (tra i quali anche e soprattutto le medicine) per via del blocco Usa e dell'inasprimento imposto da Biden, file nelle quali centinaia di persone si trovano accalcati faccia a faccia nelle poche zone d'ombra in attesa del loro turno. La situazione è allo stremo, ma l'umore del Paese no. Cuba sta fronteggiando le tremende difficoltà contando su se stessa con uno sforzo e una capacità, senza enfasi e retorica, straordinari. Sono in fase di distribuzione due vaccini, il Soberana 2 e Abdala che, con tre somministrazioni, arrivano ad una copertura immunologica del 92% pari o superiore a quello dei prodotti più efficaci su scala mondiale. Per dirne una, Gioia e il suo compagno, Samuel, over 70, sono stati già vaccinati. In una joint venture con la Cina, Cuba ha costruito una fabbrica di ventilatori polmonari e di padiglioni di terapie intensive, mentre si sta attrezzando anche per la produzione autonoma delle siringhe (un prodotto banale che diventa vitale) per le quali ha potuto contare anche su una sottoscrizione di solidarietà internazionale. Questa situazione ha fatto dire al ministro degli esteri cubano, Rodriguez, che il loro vaccino sarà la salvezza dell'America Latina. Speriamo. Due giorni fa il 98% dei Paesi membri dell'Assemblea generale dell'Onu (184 Paesi) ha votato per la cessazione del blocco statunitense. Contrari Usa e Israele, astenuti altri tre stati canaglia come il Brasile di Bolzonaro, la Colombia e la democratica Ucraina che, in Europa, ci fa tanto simpatia. Il documento dell'ONu, naturalmente rimarrà inapplicato e inascoltato e l'umanista e ambientalista Biden continuerà a perpetrare il criminale genocidio in atto da 60 anni, pensando forse che se non cade oggi, Cuba non cade più. E il nuovo gruppo dirigente cubano, ormai del tutto rinnovato dagli eroi della Rivoluzione, sarà chiamato ad affrontare la gigantesca sfida di un Paese che fa della sua libertà e della sua indipendenza il bene più prezioso. Noi siamo con loro.

 

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