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L’ ALGORITMO SCEGLIE IL TUO DESTINO (La Scuola 3.0)

08/09/2022 13:12

Matteo Galli

Scuola-Cultura-Formazione,

L’ ALGORITMO SCEGLIE IL TUO DESTINO (La Scuola 3.0)

Il ministro dell’Istruzione Bianchi, da due anni, ha introdotto un’idea geniale: un algoritmo sceglie il destino dei professori precari

Come all’inizio di ogni anno scolastico, la scuola italiana è alle prese con la ricerca di professori per ricoprire le cattedre. Da una parte i docenti di ruolo e dall’ altra i precari: quei precari, che aspettano settembre per scoprire quale sarà il loro destino.

Il ministro dell’Istruzione Bianchi, da due anni, ha introdotto un’idea geniale: un algoritmo sceglie il destino dei professori precari. Proprio così, per velocizzare i tempi e sbandierare successi (“Tutti a scuola, con i professori in cattedra”), il ministro e il governo hanno scelto questa strada a discapito della dignità professionale dei docenti.

Essi diventano numeri, posizioni, spezzoni e non più nomi e cognomi.

Per spiegare brevemente il funzionamento: i professori precari, ad agosto, devono compilare un format online, dove stilano “la classifica” delle scuole preferite per la propria provincia, scegliendo tipologia di contratto, sede, orari. Poi l’Algoritmo deciderà tutto, in teoria ma solo in teoria, rispettando il punteggio accumulato negli anni dai docenti.

Da una parte la realtà e dall’ altra la rappresentazione della realtà del ministro Bianchi. A poche settimane dall’inizio dell’anno scolastico 2022/2023 il sistema dell’assegnazione delle cattedre e delle supplenze è in grande affanno, in quasi tutte le province italiane. Molti docenti precari hanno completato la domanda per le supplenze, con la speranza di lavorare, ma non è così. Ci sono innumerevoli errori, ingiustizie, disparità, che si stanno compiendo all’interno di un sistema di reclutamento che non tiene conto né delle loro esigenze né tantomeno di quelle degli alunni, alla faccia della continuità didattica, in balia di un algoritmo dal funzionamento ambiguo e soprattutto senza trasparenza

Una docente spiega:

“I docenti non di ruolo (la maggior parte all’interno delle scuole italiane) sono chiamati a esprimere su una piattaforma del ministero 150 preferenze selezionando scuole, distretti o comuni.
Dopodiché viene messo in moto l’algoritmo che cerca di associare le preferenze espresse al punteggio di ciascun docente. Fin qui tutto bene. Il problema nasce dal momento in cui non viene resa nota la disponibilità delle cattedre e le convocazioni avvengono in più riprese. Ciò significa che chi ha scelto delle scuole, scartandone altre, viene considerato rinunciatario per le sedi non selezionate e scartato, assistiamo dunque al paradosso che docenti con punteggio alto restino a casa mentre docenti con punteggio più basso si trovano già in cattedra”. 

Una madre docente:

“sono madre di tre figli e il quarto in arrivo, dopo quattro anni nella scuola e buone posizioni, quest’ anno, per una serie di errori non dipesi da me, sono senza lavoro. Mi pagherà l’Algoritmo?”

Precarietà  come fattore esistenziale, questo è il risultato.

La scuola ha bisogno di riforme serie e strutturali:

·        Piano straordinario di Edilizia scolastica

·        Fine delle classi pollaio con più di 22 alunni

·        Stabilizzazione dei docenti con tre anni di servizio  

·        Cancellazione del reclutamento docenti tramite Algoritmo.

·        Libri gratis per studenti fino a 18 anni

 

Una scuola per molti e non per pochi, una scuola che metta al centro gli studenti e la professionalità dei docenti.

Non sarà un algoritmo a fermarci.

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