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Salute ,sanità e ambiente a Terni

15/04/2023 07:00

Carlo Romagnoli

Politica, Sanità, Ambiente,

Salute ,sanità e ambiente a Terni

Bella ciao è Una lista politica con forti componenti civiche a sostegno di Claudio Fiorelli  alle prossime elezioni comunali di Terni con il quale abb

Bella ciao è Una lista politica con forti componenti civiche a sostegno di Claudio Fiorelli  alle prossime elezioni comunali di Terni con il quale abbiamo trovato una forte sintonia valoriale e programmatica

# Se osserviamo i dati Istat su quante persone nascono (5,9 ogni mille abitanti) e muoiono
(13,2 ogni mille abitanti) ogni anno vediamo che a Terni, per la natalità più che in Umbria
(6,1 e 13,3 rispettivamente) e molto più che in Italia (6,8 e 11,9) si nasce poco e si muore
molto.
Nascere e morire sono due fenomeni che hanno ampi e complessi determinanti sociali: la
struttura per età della popolazione (continua a crescere la quota di popolazione anziana
sul totale), le condizioni economiche, sociali ed ambientali ( Terni è una delle città più
inquinate del centro Italia) in cui vivono le persone, i servizi che vengono loro offerti, la
qualità della vita per le diverse classi sociali, la cultura e le opinioni prevalenti circa la vita
e la riproduzione sono alcuni dei principali fattori che entrano in gioco. Sulla Mortalità il
recente studio Sentieri 6 rileva per il SIN Terni Papigno un eccesso rispetto alla media
nazionale che va dal 3 al 6% per tutte le cause, mentre per i tumori in età pediatrica
l’eccesso sarebbe superiore al 30%.
## I dati citati fanno emergere una situazione critica che deve interrogare sia su cosa
hanno fatto al riguardo le varie amministrazioni comunali nel tempo sia sul modo in cui le
scelte politiche, economiche e socio ambientali hanno influenzato lo sviluppo della città e
della Regione, facendo emergere il carattere sostanzialmente antiumano delle politiche
neo liberiste che vengono applicate da oltre trentanni in Italia, in Umbria ed a Terni e
ponendo così la necessità di una rottura sostanziale e visibile con tali politiche.
### La lista comunista “Bella Ciao” ritiene che per invertire questi tristi primati sia
necessario avere una giunta comunale che:
- abbia una visione della città come sistema ecologico complesso in cui le condizioni
ambientali e socio economiche determinano le condizioni di vita e di salute della
popolazione residente;
- attivi una serie di interventi sia diretti cioè relativi alle competenze specifiche del comune
su salute, sanità e ambiente che indiretti cioè relativi alle scelte dei livelli amministrativi
non comunali sui quali far sentire la propria voce in modo da interrompere questo ciclo
dannoso che le politiche neo liberiste stanno avendo ovunque in Italia ed ancor più a Terni.
#### Gli interventi diretti che il Comune può attivare nelle aree amministrative di sua
diretta competenza riguardano:
- gli assetti urbanistici e la qualità del vivere urbano attraverso una profonda e razionale
opera di programmazione urbanistica;
- le politiche ambientali volte ad abbattere le esposizioni involontarie da attività produttive,
traffico, riscaldamento, alimentazione e approvigionamento di acqua, gestione dei rifiuti
urbani ed industriali, tra gli altri.. attraverso la scelta e la sperimentazione di modelli di
prevenzione primaria che diano ai cittadini – qualifica che a Terni coincide con quella di
esposto involontario - voce in capitolo nel contrastare le attività dei produttori di rischio
garantendo un processo partecipato di trasformazione dei fattori di pressione ambientale
in economia circolare, grazie all’ecodistretto o ad un modello equipollente; in questo
settore occorre arrivare alla definizione ed applicazione di un programma di prevenzione
primaria per abbattere le emissioni industriali (acciaieria, inceneritore, ….), mitigare la
diffusione di inquinanti connessi tramite forestazione urbana e mappare e bonificare le
molte aree inquinate nel corso del tempo. Trattandosi di un programma complesso che
chiede a produttori di rischio potenti di modificare gli assetti produttivi, il Comune deve
attivarsi perché nel Piano Nazionale della Prevenzione siano previste risorse e

coinvolgimenti di Istituto Superiore di Sanità e Istituto Superiore per la Prevenzione
Ambientale, dato che la colpevole inazione registrata fino ad oggi deriva anche
dall’assente supporto che lo Stato ha garantito ai territori.
- il rafforzamento della sanità pubblica territoriale che deve trovare nel distretto socio
sanitario il punto di governo per le attività di prevenzione ambientale e secondaria,
l’accessibilità non onerosa ai servizi di medicina di base, salute mentale e di genere,
servizi di riabilitazione minori, diagnostica di laboratorio e assistenza farmaceutica
territoriale e specialistica (dove il potenziamento dell’offerta dei poliambulatori pubblici
territoriali è una chiave per rispondere alla sostanziale inaccessibilità di tali servizi per chi
non possa ricorrere al privato) nonché per i servizi di riabilitazione territoriale : per tutti
questi settori il comune ha un ruolo centrale nel fornire indirizzi alla USL e nel supportarne
l’azione attraverso il sostegno strutturato alla partecipazione popolare, opportuni
programmi di promozione della salute e di potenziamento dei determinanti distali (reddito,
istruzione, qualità delle matrici ambientali, lavoro, qualità della vita nell’infanzia…) e
prossimali (educazione sessuale, contrasto ai fattori di rischio individuali, ….), un assetto
urbanistico salutogeno, la valorizzazione della qualità degli edifici e dei luoghi in cui
vengono erogate le prestazioni dei servizi pubblici,……dando al tutto lo spessore di un
programma comunale pluriennale da sviluppare attraverso audit annuali aperti alla
partecipazione popolare; ma l’azione del comune potrebbe essere molto più cogente ove
si riuscisse a modificare l’attuale sistema regionale di assegnazione delle risorse facendo
si che, come previsto in una proposta di legge regionale lanciata negli anni scorsi dal PCI
e a suo tempo affossata dal centro sinistra, il distretto divenga un effettivo livello di
governo della spesa sanitaria ricevendo l’intera a somma delle quote sanitarie spettanti
alla popolazione che vive e lavora in esso, ripartendola poi tra i servizi di prevenzione,
diagnosi, cura e riabilitazione in base ai bisogni effettivi della popolazione, recuperando
potere a livello territoriale e limitando gli accaparramenti operati da camarille massoniche
e gruppi di pressione a livello regionale.
- il rafforzamento della sanità ospedaliera: pur non essendo una competenza diretta del
comune, l’assistenza ospedaliera pubblica è un potente fattore di garanzia della qualità
della vita in città; qui bisogna in primo luogo osservare che i dati dell’Agenzia Nazionale
per i Servizi Sanitari regionali valutano da ormai dieci anni i risultati dell’azienda
ospedaliera di Terni evidenziando aree di criticità e quelle di buona performance; se
queste si riducono nel tempo per effetto dei tagli ai finanziamenti ed al personale decisi dai
governi neoliberisti a livello nazionale e regionale negli ultimi 20 anni, nondimeno occorre
comprendere che solo un ospedale pubblico ben finanziato e gestito in modo da creare
sinergie con il territorio e garantire cure di qualità grazie a professionisti di buon livello può
rispondere all’ampio ventaglio di bisogni di assistenza ospedaliera di chi a Terni vive e
lavora mentre processi di privatizzazione dell’assistenza ospedaliera con l’assegnazione di
quote di posti-letto a gestori privati o convenzionati, sulla base della letteratura scientifica
esistente, non garantiscono guadagni di salute apprezzabili alla popolazione perché l’area
di offerta sarà inevitabilmente limitata, i costi di gestione superiori a quelli del pubblico, le
convenzioni sottrarranno a tale settore risorse preziose, l’integrazione tra servizi in caso di
patologie complesse sarà difficile da garantire.
Dare 80 posti letto ai privati è quindi un attestato di vacuità neuronale dei proponenti,
anche perché una analisi da noi condotta sugli esiti di salute prodotti dalle case di cura
private e convenzionate attive in Umbria su dati Agenas fa emergere che l’offerta è
ristretta a poche aree di prestazioni ( per lo più di afferenza traumatologica) mentre “i
clienti” hanno rischi elevati - e molto superiori a quelli dei servizi pubblici - di re-ricovero e
re-intervento, un fenomeno che è sicuramente amplificato dal sistema di pagamento a
tariffa… .

La lista Bella Ciao ritiene che i circa 80 posti letto che dal ricalcolo regionale
spetterebbero al Ternano potrebbero trovare una ottima utilizzazione ove fossero
impiegati nel garantire assistenza riabilitativa, nella forma di un Centro Pubblico di
Riabilitazione Intensiva ( CORI) destinato a riabilitare soggetti affetti da ictus, patologie
neuro-degenerative e stati post traumatici.

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