In piazza per i vaccini, la sanità pubblica, per la giustizia sociale e il diritto di tutte e tutti a lavorare e vivere dignitosamente senza rischiare salute e vita; e contro la politica degli affari ed il governo Draghi e G20 che ne sono
espressione.
Il 22 maggio a Roma, in una bellissima giornata di sole ha avuto luogo una manifestazione nazionale per chiedere ai palazzi della politica e del potere, con in testa il Governo Draghi, di rivedere il Piano di Ripresa e Resilienza, che così come è stato approvato dal parlamento rischia di essere uno strumento per utilizzare l’emergenza sanitaria come una opportunità per aumentare profitti e potere al sistema delle grandi imprese, per fare affari privati con soldi pubblici, per ridurre ancora il pubblico, lo stato sociale, i diritti del lavoro. In pratica di favorire economicamente i gestori del sistema economico fondato sugli stessi presupposti che hanno generato il disastro sanitario e sociale che ci ha colpiti a seguito della pandemia.
Le persone che hanno partecipato alla manifestazione hanno invece chiesto a gran voce uguaglianza sociale e redistribuzione della ricchezza per affrontare la crisi economica e sociale e il diritto di tutte e tutti a lavorare e vivere dignitosamente senza rischiare salute e vita. Hanno chiesto all’UE e agli USA di togliere lo loro scandaloso e disumano veto alla eliminazione dei brevetti su cure e vaccini, che in quanto beni comuni devono essere pubblici e a disposizione dell’intera umanità. Hanno chiesto una sanità pubblica gratuita e fondata sulla prevenzione e sulla medicina territoriale e non sul profitto e sul mercato, un metodo di cui la pandemia ha mostrato l’inefficienza e inefficacia. In breve, le persona che hanno partecipato hanno dato voce a chi in Italia vuole che la salute sia davvero al primo posto e che la vita e la natura non siano più sacrificate al profitto.
La manifestazione era stata proclamata in un piano di mobilitazione di due giorni in occasione del G20 sulla sanità che si riunito a Roma il 21 maggio. Ma l’obiettivo della protesta riguardava anche il PNRR, un progetto che non prevede veri interventi a sostegno della sanità pubblica, che non prevede politiche affidabili per fermare il perpetuare delle morti sul lavoro, non prevede nessuna seria politica di sostegno all’occupazione, nessuna azione di tutela del territorio e di risanamento dei disastri ambientali provocati negli ultimi decenni, nessun intervento di riequilibrio territoriale e di riduzione delle disuguaglianze.
E ovviamente non potevano mancare espliciti riferimenti alla situazione della Palestina ed alle recenti prese di posizione da parte dell’intero arco parlamentare a favore di chi ha generato la crisi e che, invece di essere condannato, incassa la solidarietà della politica e del potere e di conseguenza l‘avallo a continuare la strage e il genicidio del Popolo Palestinese.
In una giornata festosa, solare il Partito Comunista Italiano dell’Umbria è stato presente assieme alle sezioni PCI di diverse città Italiane, e tutti abbiamo sfilato assieme ai compagni di Potere al Popolo, Partito della Rifondazione Comunista, Partito Comunista dei Lavoratori, Sinistra Anticapitalista, Rete dei Comunisti, Democrazia Atea, Risorgimento Socialista, PMLI ed altri movimenti ed associazioni.
E’ stato bellissimo vedere le bandiere di tutti questi movimenti e gruppi politici, tutti con gli stessi obiettivi. Questi eventi fanno sperare che un’azione unitaria sia possibile, per cambiare rotta e portare la società e l’economia verso una politica più giusta, più egualitaria e piùattennta alle persone, e meno alla ricchezza ed al profitto.