Sui cieli dell'ex Alitalia è in proiezione il solito film scandalo, delle privatizzazioni, dei tanti già visti. Lo Stato paga i debiti, risana (a spese dei contribuenti), ristruttura licenziando i quattro quinti dei dipendenti e poi cede la nuova società ai privati e agli stranieri (casualmente tedeschi) per farli guadagnare. La società di navigazione SMC (famiglia Aponte) e Lufthansa hanno manifestato una intenzione di acquisto di Ita Airways (devono decidere se in coppia o, all'inizio, della prima con "dietro" l'altra) che, da come la notizia è stata data e viene ragionata, tutto lascia supporre che sarà accolta dall'imprenditore pubblico Cassa Depositi e Prestiti che agisce per conto del Tesoro e del governo italiano. Da ultimo, l'anno scorso, Ita aveva avuto l'ennesimo prestito ponte di 800 milioni. I 150 aeromobili di Alitalia sono ridotti a 52: degli 11 mila dipendenti ne sono rimasti 2200 e non tutti provenienti dalla vecchia gestione, ma molti assunti con nuovi concorsi in ossequio alla delirante e deficiente norma europea sulla concorrenza la quale, si badi bene, funziona a corrente alternata, avendo avuto tanto Lufthansa, quanto Air France, gli aiuti di stato per i quali hanno fatto tanto casino contro l'Italia.
Adesso, è evidente, sorge spontanea la domanda: perché lo Stato italiano c'ha buttato una marea di soldi giungendo all'esito di non aver più una compagnia di bandiera né grande né piccola? Risposta con un'altra domanda: se no i capitalisti come fanno a fare i soldi?!
PS Per una vicenda come questa un Paese "normale" insorgerebbe. L'Italia non lo fa perché il suo corpo, ormai da decenni, ha avuto una dose di veleno dietro l'altra tanto da essersi assuefatto a tutto e non reagire più a niente.