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Che fare per le imprese?

27/06/2021 15:19

Redazione

Che fare per le imprese?

Ieri è comparso, stranamente sul Corriere dell'Umbria, un interessante articolo di Loris Nadotti (che non conosco) Ordinario di Economia all'Universit

 

 

Ieri è comparso, stranamente sul Corriere dell'Umbria, un interessante articolo di Loris Nadotti (che non conosco) Ordinario di Economia all'Università di Perugia, il quale, nel contesto dei dati allarmanti, si potrebbe dire drammatici, della Banca d'Italia sullo stato dell'economia umbra, suggerisce le strategie per sostenere le imprese. La Banca d'Italia sostiene che il Pil umbro oggi è tornato ai livelli del 1980 con anni di ritardo su quello nazionale che sarebbe alla fine degli anni '90. Nel solo periodo della pandemia il Prodotto umbro è sceso del 9%, appesantito, rispetto alla media del resto del Paese, da storici e irrisolti problemi strutturali che lo avevano già confinato in una zona rossa prima che tutto cominciasse. Consiglierei agli amici e compagni di leggere i dati della ricerca della Banca d'Italia (che io, per pigrizia, non riporto) che offrono un quadro fosco della situazione che richiederebbe finalmente, come da tempo sostiene Claudio Carnieri, un dibattito e, credo, decisioni operative e cambi di strategie. A proposito di queste la sintesi del pensiero di Nadotti è che una politica di sostegno alle imprese basata solo o prevalentemente sul loro finanziamento (pubblico o bancario che poi è un pò la stessa cosa) , senza altresì promuovere un aumento dei consumi, non serve. Tradotto in termini macroeconomici e politici generali vuol dire, se capisco bene e credo di si, che ricapitalizzazione, credito, leggi di incentivo (si potrebbe aggiungere, un aumento dei profitti) sono inutili se non collegate ad un aumento dei salari e degli stipendi, a politiche per il lavoro e ad una generale azione di perequazione della ricchezza. In questo ambito, Nadotti invita le imprese anche ad una finanza che chiama "paziente", rifuggendo da operazioni avventuristiche che dovrebbero garantire guadagni immediati, per lavorare sul medio e lungo periodo. Io sono dacordo. Il problema mi pare quello che questa linea comporta, non solo in Umbria ma in tutta Italia, un capovolgimento o un radicale riposizionamento delle politiche prefigurate anche con i PNRR. Ma qui entriamo in un campo di governo che stamattina, per non guastarmi questa bella giornata di sole, voglio lasciar perdere. Buona domenica.

 

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