Ieri sera al Pci di Gubbio abbiamo parlato di Afghanistan, avrenno voluto fare in pubblica piazza, ma visto il maltempo siamo rientrati in sezione. Qui compagni e compagne hanno discusso della brutta pagina di politica internazionale e lo hanno fatto alla presenza di un nostro compagno Afghano , il compagno Zaker. Grazie alla sua presenza ci siamo interessati nell'aprire un canale informativo e già oggi ho potuto scrivermi con il ragazzo afghano che si trova a Kabul, questo di seguito è il primo pezzo del nostro corrispondente che racconta la vita in atto come una nuova Anna Frank, la traduzione è a cura del compagno Erick
Della Talebanizzazione dell' Aghanistan
Quello che i Talebani fanno vedere al mondo non è in pratica tutto quello che fanno. Recitano di agire cioè a seconda di quello che vogliono far credere agli altri invece lontano dai Media e dagli occhi del pubblico picchiano come è successo a molti miei amici solo per il loro modo di vestire e per la musica che ascoltano o producono.
Tutti sono spaventati dai Talebani , specialmente le generazioni nate nell'ultimo ventennio quelli che lavorano nella difesa dei diritti umanitari (le Organizzazioni internazionali) le Organizzazioni non governative e i membri del precedente governo.orientatisssimi a scappare via dallAfghanistan. Alcuni di loro sono scomparsi . Si teme per la loro vita e si sospetta che ci siano di mezzo i Talebani nella loro scomparsa.
E' la fuga l'unica possibilità?
C'è un percorso buono per tutti da seguire?
La fuga non è la strada per tutti. È la via consigliata per coloro che sono a rischio; lavoratori stranieri o lavoratori Afghani di compagnie straniere , lavoratori per il governo precedente . Non ci sono garanzie per le loro vite.
Altri come le persone formate nel campo della libertà di espressione , i difensori dei diritti umani gli artisti non avranno più la possibilità di trovare un lavoro di nuovo in quel settore.
Comunque, tutti soffrono sia economicamente che psicologicamente perchè la disoccupazione e la povertà sono aumentate portando le persone a scappare da questi luoghi fino a che non torni una pseudo normalità.
La chiusura delle banche o la ristrettezza dei servizi che ancora possono fare, la mancanza degli scambi di valute , la mancanza di scuola per i bambini dovuta alla povertà ingenerano paura per il futuro così spingono le persone ad emigrare. E sopratutto il timore per un' altra guerra futura un'altra ragione per fuggire.